Il territorio del comune di Solofra era parte integrante del Sannio antico, come dimostrato dal ritrovamento di una antica necropoli sannita. Secondo una delle più accreditate teorie, il nome si era sviluppato da termini italici che potremmo tradurre con salubre.
Il passo di Castelluccia è dominato dai resti di una antica fortificazione sannita.
L'occupazione romana delle terre irpine è testimoniata dai resti di diverse ville rustiche, ovvero fattorie assegnate in genere ai veterani che svolgevano il duplice incarico di coltivare e difendere le terre. La fortificazione di Castelluccia fu usata anche dai romani.

Con la caduta dell'impero romano Solofra visse un periodo di grande sofferenza dovuta ai saccheggi di Totila ed alle conseguenze della guerra greco-gotica. Nel periodo longobardo fece parte del ducato di Benevento e quando questo si spezzò in due fece parte del principato di Salerno. E' in questo periodo che la concia delle pelli assunse un ruolo economico importante per accontentare le richieste di Salerno e Amalfi.

Nel periodo Normanno - Svevo la via che passava nel territorio solofrano smise di essere importante e questo impoverì il territorio. Durante il periodo angioino Solofra aumentò la sua prosperità anche grazie all'ottimo governo del feudo fatto da Filippo Filangieri. Nel periodo aragonese si formò a Solofra un forte ceto artigianale e mercantile. Il seicento fu un periodo di crisi per l'Italia. Le vecchie rotte commerciali si spostarono dal Mediterraneo alle Americhe e la peste colpì duramente le popolazioni italiche. Solofra non fece eccezione e visse un periodo di declino.

I fermenti culturali e gli sconvolgimenti politici legati alla rivoluzione francese e al risorgimento non lasciarono indifferente Solofra che vide diversi suoi cittadini illustri partecipare alla rivoluzione napoletana del 1799 ed ai moti dell'ottocento.